Gli elettrodomestici intelligenti fanno da tempo parte della vita quotidiana: controllano la luce, misurano il consumo energetico o puliscono la casa in modo autonomo. Tuttavia, oltre al loro uso pratico, potrebbero svolgere un ruolo inaspettato: aiutare a risolvere i crimini. Un team di ricerca dell’Università di Scienze Applicate di Ostfalia sta collaborando con la polizia della Bassa Sassonia per studiare come i dati provenienti da dispositivi collegati in rete possano essere utilizzati come prove digitali.
I moderni elettrodomestici, come aspirapolvere robot, rilevatori di movimento e router Wi-Fi, raccolgono molti dati. Questi potrebbero fornire indizi su chi si trovava in un edificio al momento del reato o su quali attività si stavano svolgendo. Ad esempio, un improvviso aumento del consumo di energia elettrica durante la notte potrebbe indicare un comportamento sospetto. Oskar Neda, dell’Innovation Hub della Bassa Sassonia, ritiene che questa sia un’aggiunta preziosa al lavoro della polizia: “Le tracce digitali potrebbero fornire informazioni cruciali sulla presenza delle persone”. Felix Büsching, professore dell’Università di Scienze Applicate di Ostfalia, aggiunge: “L’attivazione degli interruttori della luce o dei sensori di movimento può da sola ricostruire lo svolgimento di un crimine”.
La protezione dei dati rimane una sfida fondamentale. Kathleen Arnhold della Direzione Centrale di Polizia della Bassa Sassonia sottolinea che l’utilizzo dei dati è soggetto a rigidi requisiti legali e avviene solo sulla base di un ordine del tribunale. Sono in corso anche ricerche su come proteggere i dispositivi intelligenti da manipolazioni o spionaggio. L’obiettivo è fornire alle autorità investigative raccomandazioni su quali fonti di dati possono essere effettivamente utilizzate.
Ricercatori e studenti collaborano con la polizia per sviluppare scenari realistici. L’obiettivo è testare la tecnologia nella pratica e adattarla alle esigenze degli investigatori. “Il progetto non risolverà tutte le questioni, ma mostra quali possibilità potrebbero presentarsi in futuro”, riassume Büsching. A lungo termine, la ricerca potrebbe aprire nuove strade per l’analisi forense.
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