Dal mese di agosto 2023, le lampade fluorescenti non possono più essere fabbricate o importate in Svizzera. Questa decisione è dovuta alla tossicità del mercurio in esse contenuto. Ecco perché al termine del loro ciclo di vita devono essere riciclate. Inoltre, contengono materiali riutilizzabili che rientrano nel ciclo delle materie prime.
Attualmente sono disponibili sufficienti alternative con la stessa funzione: la moderna tecnologia LED ha conquistato da tempo il mercato dell’illuminazione. I diodi a emissione di luce sono considerati due volte più efficienti delle lampade a risparmio energetico e hanno una lunga durata. Quando esauriscono la loro funzione, si possono anche riciclare perché essendo semiconduttori, contengono non solo vetro, ma anche metalli preziosi che rientrano nel ciclo di riciclaggio.
Nonostante il divieto di importazione e di produzione, non occorre sostituire immediatamente le lampade fluorescenti con luci a LED. Piuttosto, dovrebbero continuare a essere utilizzate fino a quando non si esauriscono da sole. Anche i commercianti possono continuare a vendere le loro scorte d’inventario. Pertanto l’industria del riciclaggio dovrà ancora occuparsi a lungo dello smaltimento delle lampadine al mercurio: secondo le stime dell’Ufficio federale per l’ambiente, in Svizzera ce ne sono ancora in circolazione circa 100 milioni che lentamente si esauriranno e dovranno essere smaltite. E poiché contengono mercurio, devono assolutamente essere riciclate. In tal modo si garantisce che questa sostanza tossica venga accuratamente rimossa dalle lampade fluorescenti e, a seconda del processo, recuperata o smaltita, in forma insolubile, al sicuro nelle discariche. Le parti in alluminio dei dispositivi d’illuminazione vengono interamente riciclati e il vetro viene trasformato in lana di vetro, che a sua volta viene utilizzata in edilizia come materiale d’isolamento contribuendo così a rafforzare l’economia circolare svizzera.
Analogamente a quello di altri apparecchi elettrici, anche lo smaltimento di lampade, dispositivi d’illuminazione e dei relativi telecomandi e cavi è disciplinato dall’Ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE) secondo cui i consumatori sono obbligati a restituire i dispositivi d’illuminazione o le lampade in disuso ai negozi o a un punto di raccolta ufficiale SENS (obbligo di restituzione). In cambio, i commercianti che vendono dispositivi d’illuminazione o lampade sono tenuti a prenderle in consegna gratuitamente e a smaltirle in modo appropriato. Questo perché, grazie al contributo di riciclaggio anticipato (CRA), al momento dell’acquisto di apparecchi di illuminazione e lampade, i consumatori ne pagano già lo smaltimento conforme, come nel caso degli apparecchi elettrici.